Cordolo in c.a. su muratura portante

Domanda

Dovrei ristrutturare completamente un tetto in legno di castagno a doppia capriata.
Lo stabile (una vecchia vaccheria) risale al primo ventennio del ‘900, è di metri 22×8 h. 4 metri.
Presenta al suo interno 4 capriate originali in ferro, lo spessore della muratura portante è di 60 cm ed il muro è composto da muratura a sacco con scaglioni di tufo e doppi ricorsi di mattoni ogni metro.
Ho chiesto un preventivo ad un’impresa edile la quale mi ha detto che prima di tutto si dovrebbe fare un cordolo di cemento armato sopra la muratura con delle scarpette che inglobino completamente le quattro capriate per unire il tutto e convogliare il peso su tutta l’area.
Le mie domande sono:
– il cordolo di c.a. deve essere obbligatorio?
– vi è una normativa o una legge sull’edilizia che determina questo?
– strutturalmente è più sicura?
Anche perché la realizzazione del cordolo non graverebbe sulla muratura sottostante?
Si potrebbe mantenere lo stesso stile costruttivo di quando fu edificato l’immobile?

Risposta

I suoi quesiti trovano risposta nell’allegato alla Circolare 617 del 2/2/2009: §C8A.5. CRITERI PER GLI INTERVENTI DI CONSOLIDAMENTO DI EDIFICI IN MURATURA, in particolare al §C8A.5.1 INTERVENTI VOLTI A RIDURRE LE CARENZE DEI COLLEGAMENTI.

In generale è positivo e migliorativo per la struttura realizzare un cordolo in sommità alla muratura per collegare le pareti e per meglio distribuire il carico della copertura, ma come riportato nella Circolare sopra citata, il cordolo in c.a. non è la sola soluzione possibile. A seconda del caso specifico deve essere valutata la soluzione più adeguata.

Categorie: Struttura
Domanda e risposta del 15/02/2012