Muratura portante in zona sismica 2

Domanda

Con riferimento a costruzioni in muratura portante in zona sismica ho in questo momento due dubbi:

a) risvolti minimi per le murature perimetrali (l’ingegnere strutturista che mi segue mi continua a ripetere che sono comunque necessari i risvolti minimo di 1 m (compreso lo spessore della muratura) anche in corrispondenza dei portoni di autorimesse. Vedo però la progettazione di costruzioni portanti in muratura fatte da altri ingegneri strutturisti che in corrispondenza dei portoni delle autorimesse non prevedono risvolti di 1 m

b) muri in falso (anche di dimensioni ridotte) ai piani primi; l’ingegnere strutturista che mi segue mi dice che non sono assolutamente possibili da realizzare. Vedo la progettazione di costruzioni portanti in muratura fatte da altri ingegneri strutturisti che prevedono in alcuni punti muri in falso ai piani primi adottando per questo diversi sistemi costruttivi

La mia volontà è comunque sempre quella di realizzare costruzioni assolutamente conformi alle normative vigenti, per evitare possibili future contestazioni, ma vorrei capire chi ha ragione: il mio strutturista oppure gli altri ingegneri che operano su altre costruzioni?

Risposta

Circa i dubbi esposti sulle configurazioni geometriche di edifici in muratura portante in zona sismica, si precisa quanto segue.
Per quanto riguarda il primo quesito, relativo al risvolto d’angolo, se l’edificio viene costruito in zona sismica 3, 2, 1 (non in zona 4) le Norme Tecniche di cui al D.M. 14/01/2008 (NTC 2008), al paragrafo 7.8.5.1, riportano la seguente prescrizione: “In corrispondenza di incroci d’angolo tra due pareti perimetrali sono prescritte, su entrambe le pareti, zone di parete muraria di lunghezza non inferiore a 1 m, compreso lo spessore del muro trasversale”. È possibile derogare a tale prescrizione, solo nel caso in cui Lei cambi sistema costruttivo, e passi alla realizzazione di edifici in muratura armata.
Per quanto riguarda il secondo quesito, nelle medesime zone sismiche di cui al punto precedente le Norme Tecniche (punto 7.8.1.4) affermano: “Le pareti strutturali, al lordo delle aperture, debbono avere continuità in elevazione fino alla fondazione, evitando le pareti in falso”. È possibile tollerare muri in falso al primo piano rispetto al piano terra in misura limitata non considerando gli stessi come pareti strutturali. Tuttavia una progettazione sismica oculata dovrebbe evitare tali situazioni.
Di fatto i criteri di progettazione in zona sismica limitano la libertà architettonica richiedendo strutture regolari sia in pianta che in altezza, con planimetrie poco disperse e con una certa simmetria. Si è infatti verificato che queste regole sono garanzia di un buon comportamento dell’edificio nei confronti delle azioni sismiche, a prescindere dalla tipologia strutturale che venga adottata. Anche costruzioni in c.a. che non abbiano una sufficiente regolarità non possono garantire un comportamento sismico adeguato.

Categorie: Struttura
Domanda e risposta del 05/02/2010