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Il recupero della “Corte rurale” è partito dall’idea di demolire e ridisegnare i volumi esistenti di un complesso tra il centro di Malo e la campagna limitrofa.
Il recupero dell’ex-complesso scolastico ha una valenza innovativa poiché concilia l’intervento urbanistico con quello sociale attraverso la riqualificazione urbana di uno spazio degradato e abbandonato, riattivando una risorsa presente sul territorio.
Il fabbricato unifamiliare, costituito da un’unica unità immobiliare disposta su un solo piano con copertura a tre falde, prende il posto di una casa degli anni ‘60 distrutta dagli eventi sismici del 2016.
Lo scopo di questa ristrutturazione con demolizione e ricostruzione è stato quello di realizzare un’unica abitazione distribuita su tre piani.
Il progetto nasce con lo scopo di realizzare un edificio di carattere sostenibile, in grado di assicurare un impatto positivo sull’ambiente, sull’economia e sulla società durante il suo ciclo di vita.
Ricostruzione di un edificio residenziale ed annesso deposito agricolo, irrimediabilmente danneggiati dal terremoto Emilia 2012 e ricompresi in una zona ad alta vocazione produttiva agricola di tutela ambientale.
Riqualificazione di una delle porte di ingresso al vicino centro cittadino e valorizzazione del limitrofo parco della Fondazione Borletti, tramite intervento di demolizione di un fatiscente edificio produttivo e ricostruzione di nuovo modello insediativo residenziale in dialogo con la città ed il parco.
Il progetto ha previsto la demolizione di alcuni manufatti ad uso artigianale in condizioni di abbandono, con la successiva ricostruzione di un complesso residenziale (due edifici in linea di 44 u.i. totali, un edificio con 3 u.i. e 3 ville) in classe energetica A3.
L’edificio pluripiano caratterizzato dagli ampi balconi è situato nella zona nord-ovest di Milano, in un’area a carattere prettamente residenziale.
Il legame con il contesto morfologico e con le preesistenze è stato uno dei punti di partenza fondamentali del progetto.
Demolizione di un fabbricato a servizio delle automobili all’ingresso di Mestre e ricostruzione di un ostello destinato a una clientela di giovani viaggiatori, che si configura come un sistema di corti aperte verso l’autostrada e la ferrovia, ribadendone il ruolo di “porta di accesso” alla città.
L’edificio è nato come “progetto di riqualificazione del patrimonio edilizio esistente” mediante demolizione e successiva ricostruzione con incremento volumetrico e delocalizzazione di un fabbricato esistente.